Altitudine

4 m slm

Superficie

31,86 Km2

Abitanti

18.203

Densità

571,34 ab/Km2

CAP

89048

Nome abitanti

sidernesi

Santo patrono

Maria SS di Portosalvo

Giorno festivo

8 settembre

 

 

 

Situata sul litorale jonico della provincia reggina, Siderno è una moderna città balneare con due splendidi chilometri di lungomare fiore all'occhiello della città.

Il lungomare rappresenta un preciso punto di riferimento per i numerosi turisti che d'estate affollano la città, dove possono ammirare il vasto panorama che spazia da Punta Stilo a Capo Spartivento.

 

Il lungomare, che accosta la spiaggia per tutta la lunghezza della città è ricco di vegetazione con aiuole e giardini; d'estate si trasforma, per dar supporto alla sua spiaggia, vestendosi sobriamente di colori, profumi e simpatia, è  come trovarsi a casa propria.

La spiaggia, a Siderno, acquista un tono diverso all'insegna della sobrietà. È dotata dei servizi basilari di pronto soccorso, ristorazione e sicurezza. I numerosi lidi privati si alternano a spazi di spiaggia libera per uguale estensione.

La città si presenta con una struttura urbana caratterizzata da larghe strade ed ampie piazze ed è sviluppata in quasi tutti i settori dell'economia con varie  attività industriali, moderni supermercati e pubblici esercizi di prim'ordine.

 

Siderno offre al visitatore una varietà di spettacoli naturali: il verde è enfatizzato dall'azzurro del mare e l'odore della zagara e dei gelsomini rende inconfondibile l'aria.

LungomareSiderno, con i suoi 18.000 abitanti, è il più grande e popoloso centro abitato della costa jonica (da Reggio a Catanzaro), al centro della Locride.
La marina è posta a 4 metri sul livello del mare, il borgo antico a 194 metri.

La storia
L'origine del paese è ancora dibattuta tra gli studiosi: alcuni sostengono sia stata un colonia greca tra l'VIII e il VI secolo a.C., ipotesi che trova fondamento in una serie di ritrovamenti archeologici dell'epoca. Da una serie di ruderi di epoca romana si può dedurre inoltre che la città, molto frequentata all'epoca, dovesse essere una villa romana, come tante se ne trovavano in tutta la Locride.
Nell'alto Medioevo Siderno fu luogo di rifugio per un gruppo di profughi fuggiti verso l'interno in seguito agli assalti saraceni, poichè la parte superiore del paese presenta una tipica posizione a kastron bizantino.
Mancano purtroppo dati storici sicuri, motivo per il quale anche la spiegazione del nome, Siderno, rimane incerta.
Registrato fin dal XIV secolo, il toponimo di Motta Sideronis può essere dovuto alla famiglia Siderones oppure ai giacimenti di limonite conosciuti già da epoca antica. Secondo altri, invece, il termine verrebbe dal greco Sideros, o ancora dalla nota Sidero citata da Diodoro Siculo o dal Sideros o Sydrus di Tolomeo.
 L'assetto attuale inizia a delinearsi nel periodo medioevale. Il feudo di Siderno fu alla nascita un casale di Grotteria, paese che già dal 1250 era sotto il dominio dei conti Ruffo di Catanzaro. Dopo il 1303 si susseguirono come feudatari Anselmo Sabrasio, Raimondo del Prato e Blasco Ximenes de Luna, alla morte del quale, nel 1324, re Roberto confermò il possesso di Grotteria e Siderno ad Anfuso de Luna, legittimo erede.
Nel 1363 Antonio Caracciolo Rosso ricevette dalla regina Giovanna II il titolo di feudatario. I Caracciolo mantennero il feudo sino al 1457. Questo fu donato, in seguito, da re Alfonso I d'Aragona a Marino Correale, per poi passare, alla sua morte, nel 1501, a Vincenzo Carafa, barone di Castelvetere.
Tra il 1558 e il 1560 il borgo, ormai autosufficiente, venne smembrato da Grotteria per i debiti dei Carafa. Passò poi sotto la giurisdizione della famiglia Gesualdo, per essere in seguito incluso tra le terre demaniali.
Nel 1574 la marchesa Livia Spinelli di Castelvetere acquistò a nome del figlio Fabrizio Carafa la terra di Siderno dal demanio in un'asta pubblica. La dominazione dei Carafa ebbe termine quando, nel 1694, Siderno venne venduta a Giovanni Milano d'Aragona.
 Nel 1783 il paese venne fortemente danneggiato dal terremoto che investì gran parte della Calabria. Da questo momento iniziò il popolamento della Marina che ben presto divenne un importante polo commerciale.
Monumento al marinaioNel corso dell'Ottocento sulla sua spiaggia sbarcarono molti commercianti che portavano mercanzie da Amalfi, Maiori, Positano, Sorrento e dalla Sicilia. Prima di questo fenomeno, alla Marina c'erano soltanto nuclei sparsi che si stabilirono soprattutto intorno alla Torre di avvistamento e all'antica cappella di Portosalvo. Gli agricoltori e i massari stavano nella zona chiamata "Il circhietto". Ora nella zona si trova l'omonima antica villa.
Nel 1806, con l'eversione della feudalità, Siderno si liberò dal dominio della famiglia d'Aragona. Da un punto di vista amministrativo fu elevata a università autonoma, compresa nel cantone di Roccella, dal generale Championnet al tempo della Repubblica napoletana.
Con la legge francese del 1807, poi, divenne un luogo del governo di Gerace e, quindi, un comune (1811).
Nel 1841 fu posto a capo di un circondario comprendente soltanto Agnana.

Da visitare

Monumento al marinaio
Scolpito nel 1990 da Giuseppe Correale, noto scultore della stessa cittadina, il "Monumento al marinaio" è un simbolo artistico che caratterizza la città di Siderno.
Il monumento, situato sul lungomare e realizzato in bronzo, è formato da una colonna con tre solidi sulle quali vi è raffigurata la vita del marinaio. Alla base del monumento vi è rappresentato il mare, e il vortice che si allarga verso l'alto simboleggia i pericoli che il marinaio affronta ogni giorno durante il suo peregrinare; i tre gabbiani che incoronano l'albero maestro rappresentano i suoi compagni di viaggio. Sulla vela è inoltre raffigurata la luna.

Chiesa di Maria SS. di Portosalvo

La Chiesa si affaccia sul Corso della Repubblica, che la separa dalla piazza omonima. Si trova al centro del paese e rappresenta nelle sue varie fasi la testimonianza della crescita e dello sviluppo di Siderno marina.
 Non si hanno notizie certe circa la sua fondazione che è da attribuire al periodo successivo al 1755.
In seguito ai danni riportati dal terremoto del 1908 si rese necessario demolirla. Venne ricostruita sul lato opposto della strada omonima che la fiancheggiava, destinando il suolo a piazzetta al centro della quale venne innalzata, nel 1959, una colonna sormontata da una statua in marmo rappresentante la venerata immagine della patrona.

Chiesa di Maria Santissima di Porto SalvoL'edificio sacro di stile rinascimentale è lungo quarantadue metri e largo sedici. Ha tre navate con un ingresso frontale e due laterali. La navata centrale è più alta di quelle laterali, ma è dominata dalla cupola in cui è collocata la croce cuspidale. Il campanile è alto 33 metri ed ha quattro campane, consacrate il 7 Settembre 1933. Il campanone a nord rappresenta la fede del popolo, la campana ad est quella dei pescatori, la campana a sud quella dei commercianti e, infine, quella ad ovest, la fede della gente semplice ed umile che lavora nei campi. Oggi sentiamo i loro rintocchi solo in momenti particolari, perchè ormai la Chiesa ha le campane elettroniche, che suonano a mezzogiorno e al crepuscolo e battono le ore e le mezze ore.
Salendo una breve gradinata di soli tre gradini si giunge alla porta bronzea, realizzata nell'anno Mariano 1987/88 ed inagurata il 13 Febbraio 1988. E' adornata con otto pannelli tutti dedicati alla Madonna, Porta del Cielo.
La navata centrale della Chiesa è limitata da dieci imponenti pilastri con capitelli, cinque da una parte e cinque dall'altra, su ognuno di questi c'è una croce in marmo rosso posta su un disco di marmo grigio; altri quattro reggono la cupola. Tra un pilastro e l'altro c'è un'arcata, la terza di queste è più alta delle altre. La parte centrale è illuminata da sei finestre composte da piccoli vetri quadrati verdi e gialli.
 In fondo, nell'abside, c'è una nicchia monumentale, dove si trova la statua lignea della Madonna di Portosalvo, commissionata a Napoli lo stesso anno in cui un decreto regio fissò la Fiera di Portosalvo dal 3 all'8 Settembre.
La Madonna fu incoronata l'8 Settembre 1923. Sotto la nicchia si nota il vecchio altare con sei basso rilievi. Quando la Chiesa fu consacrata, il 22 Aprile 1953, in questo altare furono suggellate le reliquie di S. Ilario e S. Prospero. Al centro c'è il tabernacolo d'oro. Numerosi sono inoltre al suo interno gli affreschi e le statue raffiguranti i Santi della Chiesa.
Portale bronzeoPortale bronzeo
La sua realizzazione è attribuita all'iniziativa di un comitato cittadino che nel 1987 lo proponeva per la Chiesa di Maria SS. di Portosalvo.
Venne scolpito dallo scultore sidernese Giuseppe Correale ed è composto da otto pannelli raffiguranti importanti avvenimenti religiosi in alto rilievo: "L'Annunciazione", "Natività", "Fuga in Egitto", "Incontro con Elisabetta", "Nozze di Cana", "Deposizione", "Pentecoste" e "Assunzione".
La prima rappresentazione è totalmente spirituale e si contrappone all'ultima che ha un significato anche umano, poichè è raffigurato un pescatore sidernese, "Cumpari Cola", al lavoro.

Chiesa di Santa Maria dell'arcoChiesa di Santa Caterina
Il nome Santa Caterina deriva dall'omonimo rione. Questa Chiesa, infatti, ha anche un secondo nome: Chiesa di Santa Maria dell'Arco.
Fu costruita nel 1880 in seguito alla crescita della popolazione sidernese. Il Comune fornì il suolo e pagò la manodopera, mentre il materiale fu acquistato dai fedeli. In seguito ad un catastrofico terremoto del 1908 fu distrutta.
Papa Pio X, nel 1909, offrì ai sidernesi un padiglione in legno installato dove oggi sorge la Chiesa di "Santa Maria dell'Arco". Il 27 Febbraio la Chiesa ebbe il citato beneficio della Chiesa di "Santa Maria dell'Arco" di Siderno Superiore.
Nel 1932 fu costruita la Chiesa attuale. In stile eclettico, possiede al suo interno tre navate con altari, battistero e acquasantiera in marmo.
Degne di ammirazione sono anche le due statue raffiguranti una la Madonna di Lourdes in stile neoclassico, con elegante colonnine, e l'altra la Madonna della Pace, opera del 1945, creata dallo scultore locale Giuseppe Correale.
In una recente restaurazione l'edificio sacro è stato abbellito da un Mosaico composto da migliaia di tessere di pietra colorata applicate su una lastra di pietra.

Siderno SuperioreIl Centro Storico - Siderno Superiore

Il Borgo collinare di Siderno, risalente al X secolo, mostra edifici superstiti di antico splendore e una struttura urbanistica tipica di tutti i paesi dell'entroterra della Locride, con viuzze strette e piccoli balconi. Nei secoli XVII-XVIII a Siderno Superiore furono edificati palazzi padronali di un certo interesse architettonico (Palazzo Calauti, Palazzo De Mojà, Palazzo Englen) e Chiese che ancora richiamano, nelle loro linee di costruzione sopravvissute ai restauri, il barocco meridionale (Chiesa di San Carlo Borromeo, Santa Caterina, Madonna del Rosario).

Dalla balconata di piazza San Nicola si può ammirare un suggestivo panorama con vista fino al mare. Recentemente, ai piedi della piazza, è stato realizzato un anfiteatro dove nella stagione estiva vengono rappresentati spettacoli musicali e opere teatrali.
Siderno Superiore, per la sua ricchezza architettonica, richiama da sempre l'interesse di visitatori italiani e stranieri. Tra i più insigni, ricordiamo l'inglese Edward Lear che lo visitò nel 1847 e la scrittrice Milena Milani che nel 1989 gli dedicò un appassionato e sincero articolo sulla rivista "Bell'Italia".

A Siderno Superiore si formarono personalità ecclesiastiche, umanistiche e scientifiche, che diedero un notevole contributo alle speculazioni teologiche e filosofiche e alla ricerca storica. Chiesa di San Carlo Borromeo - Siderno Superiore

Portale di casa FallettiTra gli stemmi di famiglia imposti sui portoni di ingresso di antichi palazzi, un particolare interesse monumentale riveste quello della famiglia Falletti, a pochi metri dalla Piazza (con vista sulla valle verso il mare) che prende il nome dalla prospiciente Chiesa di San Nicola. Ancor'oggi si percorre nel Borgo una strada il cui tracciato, che divide il territorio in due parti, risale all'epoca tardo-romana (il Dromo). In qualche tratto (San Sebastiano) sono visibili poveri resti delle mura di cinta della Siderno del XVI secolo.

Chiesa di San Nicola di Bari

È la Chiesa più antica e più importante del vecchio centro (Siderno Sup.). La sua fondazione è legata alla nascita del paese, risale infatti all' XI secolo. Può essere considerata un piccolo museo.

Chiesa di San Nicola - Siderno SuperioreL'edificio fu ricostruito nel XVII secolo con chiara ispirazione tardo rinascimentale. Nel corso dei secoli subì diversi restauri e trasformazioni. Il prospetto, dalle linee semplici e austere, si articola nell'ambito di una impaginazione canonica. Al centro, preceduto da una breve scalinata, si apre il portale in pietra litica ornato da colonnine con capitello ionico. In una piccola nicchia sul portale è collocata una statuetta marmorea quattrocentesca raffigurante San Nicola. L'interno della chiesa è a pianta basilicale, tre navate divise da due file di pilastri in pietra locale che sorreggono quattro arcate a tutto sesto. L'altare maggiore è ispirato allo stile barocco napoletano del XVIII secolo, in marmi policromi con intarsi e rilievi decorativi, con balaustra della struttura, a transenna barocca. Dietro l'altare, nella parte terminale della profonda abside, è collocato il grandioso fastigio architettonico che adorna il dipinto della Madonna della Consolazione con cornice in oro zecchino. Ai lati della grande pala d'altare sono collocate tele sei-settecentesche di bottega napoletana raffiguranti il Martirio si San Gennaro, il SS Sacramento, l'Assunzione della Madonna, l'Adorazione dei Magi, San Vincenzo Ferreri, la Madonna delle Grazie. La chiesa custodisce inoltre la statua marmorea di Santa Caterina d'Alessandria.

Interessante anche quello che rimane della Chiesa di San Carlo Borromeo, edificata intorno all'anno 1500, per la quale esiste un piano per il totale recupero della struttura.

La diga sul Lordo

La diga sul torrente Lordo  è in disuso dal 2014 quanto è stata completamente svuotata: lì dove c’erano 9 milioni di metri cubi di acqua adesso è rimasta una distesa di fango e qualche rudere riemerso. Il motivo dello svuotamento è stato un problema tecnico-strutturale della diga. Quello che appare ai nostri occhi è un paesaggio tanto irreale quanto suggestivo, dominato dalla presenza della diga oramai in disuso
Panorama Siderno SuperioreCon la diga sul Lordo Siderno offriva agli amanti del verde la possibilità di effettuare un suggestivo percorso naturalistico tra uliveti, pini ed eucalipti. Basta spostarsi di qualche chilometro più ad ovest rispetto alla "marina" di Siderno per raggiungere l'entroterra cittadino piuttosto collinare.
La Diga era un'imponente struttura (realizzata negli anni ottanta) che che offriva un lago con una superficie di circa 70 ettari. La diga è da considerarsi come la struttura più imponente mai realizzata sul territorio locrideo, una struttura che sbarrando il corso del torrente creava un ambiente naturale di notevole impatto.

Diga sul torrente LordoIl turista impegnato a percorrere il tour si trovava man mano di fronte panorami diversi: poteva scorgere arroccato sulla collina il Centro Storico, vedere le "Dolomiti del Sud" stagliarsi in lontananza e godere verso sera di un tramonto imperdibile, che si "specchia" nelle limpide acque del laghetto.
Nelle belle giornate di sole la diga sembrava nata dal pennello di un'abile artista. In effetti, la meta era tra le preferite dei pittori locali che non si facevano sfuggire la possibilità di catturare sulla tela le sfumature del riverbero dei raggi solari sulle colline, sui fiori, sul torrente, sul piccolo lago e le antiche casette del Centro Storico, o quella di dipingere un tramonto rossastro o la diga e il suo circondario immersi nella nebbia misteriosa di una giornata autunnale.
La zona della diga era un'oasi vera e propria, il luogo più azzeccato per percorsi, in mountain bike e a piedi, e per fare pic-nic immersi nel verde.

 

Webmaster Ing. Francesco Alati