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Casignana ha origine dall'antica borgata Potamia, fondata tra il IX e il X secolo dalle popolazioni joniche che, a causa delle invasioni saracene, abbandonarono le proprie terre. Il piccolo centro, costruito su un'alta rupe, era dominato da un imponente castello dal quale si potevano sorvegliare le vie carovaniere che andavano da Pietra Lunga a Pietra Cappa. Nel 1349, però, un violento terremoto distrusse quasi completamente il centro abitato e parte dei cittadini furono costretti a cercare rifugio nelle zone circostanti. I profughi, dunque, fondarono il paese di Casignano (modificato in Casignana nel XVIII secolo). Successivamente i cittadini rimasti a Potamia abbandonarono definitivamente le proprie case e diedero origine all'attuale centro di S. Luca. Tra il 1496 e il 1589 Casignana fu casale della baronia di Condojanni (oggi S. Ilario dello Jonio) dalla quale passò in seguito alla famiglia Carafa, come avvenne anche a molti altri paesi vicini, per rimanere in suo possesso fino all'eversione dalla feudalità. e il 19 gennaio 1807 fu elevata a rango di Università nel governo di Bianco. Quattro anni più tardi (1811) il paese divenne Comune del circondario di Bianco. Prese parte ai moti del Risorgimento italiano. Nel periodo fascista (1927) venne aggregata a Samo, ma riottenne la sua indipendenza pochi decenni dopo (1946).
Il centro storico di Casignana sembra essere costituito da due realtà opposte. Da un lato un borgo fantasma dove stradine sterrate si insinuano tra case in pietra ormai diroccate e cadenti; dall'altro il nucleo dell'abitato, fulcro del paese. In contrada "Palazzi" è sita un’area di rilevante interesse archeologico, dove sono stati ritrovati, tra l’altro, i ruderi di un edificio romano di età imperiale (III secolo d.C.), decorato da splendidi mosaici, noto come "Villa romana". Per gli amanti dei picnic, ricordiamo che a Casignana esiste un'attrezzata area in località Varet. L’economia si basa sull’agricoltura e sulla pastorizia (con allevamento di ovini, bovini e caprini). Produce agrumi, olive, uva, oltre agli ottimi latticini di produzione artigianale (solo mercato locale) piuttosto ricercati. Ottimi i vini: pregiato e dal gusto raffinato quello prodotto in località Palazzi di Casignana, noto come il "vero vino di Grecia" (Greco); più diffuso l'altro, il Mantonico, un vino dolce da dessert. Dell’artigianato locale, purtroppo, è rimasta solo qualche tessitrice (spesso in età avanzata) di coperte e altri tessuti, riprodotti secondo i motivi tradizionali. Esiste un impianto di acque termali in località "Fonte Favata". Palazzo Moscatello Si trova nella zona "Chiesa Vecchia". Rimane soltanto la struttura in pietra con balconcini in ferro battuto. Le finestre del piano superiore hanno cornici lavorate.
Grotte Preistoriche (in contrada Varta)
Stabilimento Termale La Chiesa di San Rocco, che risale al 1773, custodisce due tele (raffiguranti una la deposizione del Cristo e l’altra San Giuseppe), una delle quali viene attribuita ad Antonello da Messina. Nella Chiesa, insieme a vari arredi sacri, si trovano inoltre frammenti di marmo medievale, dal pregiato valore, un crocefisso ligneo (secolo XVII) e una campana del XV secolo. Chiesa di San Rocco Costruita nel 1773,
oggi ospita la parrocchia di S. Giovanni Battista. Poche le notizie
sulla struttura originaria. Si trattava, probabilmente, di una
piccola chiesa a una navata in cui si venerava un quadro
raffigurante S. Rocco di Montpellier.
La tela fu poi sostituita da una statua
(1756). L'edificio fu danneggiato dal terremoto del 1783 e
ristrutturato nel 1908 grazie alle offerte dei fedeli. Venne
nuovamente adibito al culto nel 1914. La confraternita di S. Rocco - Secondo la tradizione San Rocco (patrono di Casignana) avrebbe salvato il paese da una terribile pestilenza. In seguito a questo avvenimento fu fondata la confraternita di S. Rocco, attiva ancora oggi. Le prime notizie storiche su questo gruppo religioso risalgono al 1894, anno in cui il vescovo Mangeruva ne approvò lo statuto. Dopo la strage di Casignana (1922) la confraternita si sciolse ricostituendosi soltanto nel 1945. Oggi conta circa quaranta associati e ha un proprio gonfalone raffigurante S. Rocco. S. Eusebio Nel libro di Antonio Sodaro "Santi e Beati di Calabria" (Virgilio Editore, Rosarno - Rc, 1996) si legge che S. Eusebio, papa e martire, potrebbe essere nato nell'antico territorio di Casignana. Le notizie in merito, però, sono scarse e controverse. Il cavallo d'oro Negli anni Novanta un turista appassionato di pesca subacquea fu protagonista di uno strano episodio. Dopo avere esplorato i fondali di fronte ai resti della villa romana ritrovata in contrada Palazzi, infatti, disse di avere visto una bellissima ed enorme statua di un cavallo alato (probabilmente in oro) poggiata sul fondo. La stessa versione fu sostenuta da molti bagnanti. La notizia si diffuse rapidamente e la zona fu presidiata dalle istituzioni e dalle forze dell'ordine. Furono anche chiamati esperti subacquei con il compito di trovare la statua. Dopo circa un mese di ricerche (durante il quale nessuno poté avvicinarsi alla zona) gli esperti dichiararono che niente era stato rinvenuto. Ancora oggi, però, molti casignanesi sostengono che il cavallo, di inestimabile valore, sia stato trafugato di nascosto.
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